Il ritrovamento della ragazza
14 Giugno 2025 - 16:00
Dopo oltre un decennio di incessante ricerca, Chantal Tonello, la bambina sottratta al padre dalla madre tredici anni fa, è stata finalmente ritrovata in Ungheria. Oggi adolescente, Chantal è stata localizzata nella cittadina ungherese di Mezotur, situata a circa 150 chilometri dalla capitale Budapest.
La scoperta è avvenuta nella notte tra giovedì 12 e venerdì 13 giugno, una notizia che ha raggiunto Chiara Balbinot, legale di Andrea Tonello, tramite una chiamata dell'Interpol: «L’hanno trovata, partiamo». Nel frattempo, Klaudia Sallai Ildico, madre di Chantal, è stata arrestata in forza di un mandato di cattura internazionale, mentre Chantal è stata temporaneamente affidata alla nonna materna, in attesa che le autorità ungheresi decidano sul suo futuro.
Andrea Tonello, il padre, è immediatamente partito per l'Ungheria. «L’ho vista, è bellissima» ha dichiarato, visibilmente emozionato. «È turbata, non ha vissuto un’infanzia serena. Non posso dire altro, poiché ora le autorità ungheresi devono stabilire i prossimi passi. La vicenda è molto delicata; la mia unica preoccupazione è il bene di Chantal».
Il dramma di Andrea Tonello ha inizio nel 2010, quando l'agente di commercio di Vigonza, in provincia di Padova, intraprende una relazione con Klaudia Sallai Ildico, cittadina ungherese. Dalla loro unione nasce Chantal il 15 settembre 2011. Tuttavia, dopo il parto, la donna si allontana progressivamente dal compagno e dalla sua famiglia. Nel gennaio 2012, Klaudia si reca in Ungheria con la figlia per una visita ai parenti, promettendo ad Andrea che si sarebbero riuniti per un periodo di vacanza prima di rientrare a Vigonza. Ma al momento di raggiungerli, Andrea riceve una gelida comunicazione dalla Ildico: non avrebbe più rivisto la figlia. Da quel momento Andrea inizia una difficile battaglia legale e personale, sporgendo denuncia in Italia.
Tonello non ha mai smesso di cercare la figlia, utilizzando ogni mezzo possibile: partecipazioni a programmi televisivi, appelli sui social network e lettere aperte, come quella inviata alla premier italiana Giorgia Meloni nel 2023: «Mi rivolgo alla Presidente Meloni, anzitutto come madre». Un barlume di speranza si è affacciato nel 2018, quando il Viminale ha annunciato la creazione di un pool investigativo congiunto tra Italia e Ungheria. Ma sono stati necessari altri sette anni di investigazioni, accertamenti e cooperazione tra le autorità dei due paesi. La svolta è giunta con un blitz congiunto delle polizie ungherese e italiana a Mezotur, su mandato di arresto europeo emesso dalla Corte d’Appello di Venezia. L'operazione ha portato all'arresto della madre e al ritrovamento di Chantal. Klaudia Sallai Ildico era stata precedentemente condannata a quattro anni di reclusione per sottrazione di minore, una sentenza ostacolata per anni da cavilli giuridici. Tuttavia, per Tonello la priorità è sempre stata ritrovare la figlia: «Non mi interessa quanto tempo mia moglie passerà in carcere, ho trovato mia figlia».
Sul piano giudiziario, spetta ora alle autorità ungheresi decidere il futuro della giovane e le modalità di un eventuale ricongiungimento con il padre. Klaudia Sallai Ildico è al momento in stato di fermo, in attesa delle procedure relative all’estradizione o altre misure internazionali. Per Andrea Tonello si chiude una lunga e dolorosa parentesi segnata da sofferenza, speranza e determinazione. Si apre però una nuova fase, altrettanto delicata: quella di ricostruire un rapporto con una figlia che ha vissuto per anni lontano da lui e in circostanze sconosciute.
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